Commissione europea, Lettere
Il precariato nelle scuole è contro le norme UE: Bruxelles deferisca l’Italia alla Corte di Giustizia
La Commissione europea ha chiarito da tempo che il precariato a vita nella nostra Pubblica amministrazione non solo è una vergogna, ma è anche contrario alle norme Ue sul lavoro a tempo determinato, tanto da aver aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia per richiamarla al rispetto delle regole. Questo vale anche per i 20mila insegnanti che richiedono il diritto ad essere assunti in ruolo dopo decenni di attesa nelle graduatorie a esaurimento.
Purtroppo, nonostante la procedura, i vari governi che si sono susseguiti in questi anni hanno fatto finta di nulla, continuando non solo a negare i diritti degli insegnanti, ma anche più in generale il diritto allo studio. Perché il precariato è un male per la qualità dell’offerta scolastica, soprattutto per le fasce più vulnerabili.
Non sto esagerando: nel 2023, per la prima volta, nelle scuole italiane ci sono più precari che docenti stabili a supportare gli oltre 290mila alunni affetti da handicap.
È ora di dire basta. Se non lo farà il governo, come temo che accadrà, spetta all’Europa agire. Ecco perché ho chiesto alla Commissione europea di portare il caso dell’Italia alla Corte di giustizia Ue.
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