Osservatorio Fondi UE
Casi individuati
Regione, truffa sui fondi europei destinati al turismo, 4 gennaio 2019
I fondi europei per il turismo sarebbero finiti nelle tasche di un gruppo criminale che non avrebbe realizzato nulla sul territorio. La Guardia di finanza di Palermo, coordinata dalla locale Procura, ha scoperto una truffa da 11,3 milioni.
I militari del Nucleo di Polizia economica e finanziaria hanno eseguito un’ordinanza con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degliarresti domiciliari e dell’interdizione dall’attività imprenditoriale e dall’esercizio di cariche presso persone giuridiche nei confronti di Antonio Fabbrizio, amministratore prima di diritto e poi di fatto di due consorzi che operano nel settore turistico (il consorzio Cult e il consorzio Sistema Palermo Servizi Musei), beneficiari, insieme ad una terza società (la Alimentaria Sicilia srl), di finanziamenti pubblici concessi dalla Regione.
Montelepre, fondi europei ottenuti illecitamente, 31 gennaio 2019
Truffa per il conseguimento di fondi pubblici e falso in atto pubblico. Di
questo dovrà rispondere l’imprenditrice di Montelepre, Minafò Giuseppa,
titolare del ristorante Bellevue. I finanzieri del Nucleo di polizia
economico-finanziaria di Palermo, al termine di indagini coordinate dalla
Procura della repubblica di Palermo, le hanno sequestrato preventivamente beni
per un valore di 200 mila euro. Il decreto di sequestro è stato convalidato dal
giudice per le indagini preliminari, che ha ritenuto sussistenti, a livello
indiziario, gli elementi emersi nel corso delle indagini svolte dalle fiamme
gialle che hanno accertato una frode nell’ambito del piano operativo del Fondo
europeo di Sviluppo regionale 2007-2013.
Dalle indagini è emerso che l’imprenditrice, attraverso la falsa rappresentazione al dipartimento dell’Ambiente della Regione siciliana dell’effettuazione di una ricerca di mercato mai realizzata (due di tre preventivi presentati sono risultati materialmente falsi), ha “pilotato” l’affidamento dei lavori progettuali all’impresa del marito, violando così il bando che imponeva alle imprese richiedenti il contributo di non rifornirsi da soggetti con i quali vi fossero interessi economico-finanziari comuni. L’intera attività di ristorazione, oltre ad alcuni beni personali dell’indagata, è stata sequestrata in esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo.
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A titolo informativo
L’Ue non è capace di combattere le frodi al suo bilancio, 10 gennaio 2019
L’Unione europea non è capace di proteggere a pieno il suo bilancio e deve
riformare la sua politica anti-frodi. Ad affermarlo è la Corte dei Conti Ue che
ha presentato una relazione in cui si chiede di ‘riconsiderare il ruolo e le
responsabilità del proprio Ufficio per la lotta antifrode, in quanto l’attuale
sistema d’indagine sulle frodi presenta debolezze intrinseche’. Secondo la
Corte la Commissione ‘non dispone di informazioni esaustive sull’entità, sulla
natura e sulle cause delle frodi e ciò ostacola l’efficace prevenzione delle
frodi a danno del bilancio’.
Inoltre, la Corte sottolinea che le relazioni finali dell’Olaf non forniscono in alcuni casi sufficienti informazioni per avviare il recupero dei fondi Ue indebitamente erogati. Tra il 2012 e il 2016, solo il 15 % circa dell’importo totale oggetto di raccomandazioni dell’Olaf è stato effettivamente recuperato, il resto è andato perso.
Attenzione a possibili truffe sui fondi comunitari, 25 gennaio 2019
Valle D’Aosta. Ai Centri Europe Direct in Italia ultimamente sono pervenute diverse segnalazioni di imprenditori raggirati da persone che si presentano come consulenti in finanziamenti europei per le imprese. Le persone in questione offrono consulenza per lo sviluppo di progetti europei e chiedono delle cifre che possono andare da poche centinaia a qualche migliaia di euro, garantendo finanziamenti a fondo perduto provenienti direttamente dalla Commissione Europea. Spesso le aziende vengono circuite dicendo loro che la Commissione Europea ha messo a disposizione della loro azienda dei fondi ingenti finanziati anche al 100%, addirittura per spese già sostenute, e che basta solo fare domanda per ottenerli.
Le persone in questione sono dei truffatori e dopo aver ricevuto l’importo richiesto quasi sempre si rendono introvabili. Queste persone non hanno nulla a che fare con strutture istituzionali che garantiscono serietà e correttezza. Ciò inoltre getta discredito su quei professionisti seri che invece cercano di aiutare le imprese in maniera corretta e professionale, chiarendo subito che l’ottenimento di fondi comunitari avviene solo a seguito della partecipazione a specifici bandi molto competitivi, in base a progetti redatti in inglese e assieme ad altri partner europei. Sottolineiamo che comunque non esistono finanziamenti comunitari retroattivi nella maniera più assoluta.
I tre miliardi truffati alla UE dai clan della mafia dei pascoli, 30 gennaio 2019
In un libro la sfida ai boss di Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi scampato miracolosamente a un attentato nel 2016. Giuseppe Antoci, dopo la nomina nel 2013 a presidente del Parco dei Nebrodi è riuscito grazie al suo «Protocollo di legalità» a scardinare il sistema. «La mafia voleva la terra dei pascoli, ma lui gliel’ha tolta — scrive Anselmo —. Per decenni intere famiglie mafiose delle province di Messina, Catania, Enna, Caltanissetta, Siracusa, Palermo, terrorizzando gli allevatori onesti hanno affittato i terreni del Parco per poche migliaia di euro, incassandone ogni anno centinaia di migliaia dall’Unione europea».
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Dall’estero
EU anti-fraud system is ineffective, auditors say, 10 January 2019
L’UE sta fallendo nell’attività di contrasto alle truffe sui fondi europei, sono infatti centinaia i milioni di euro che sono distratti ogni anno. Il recupero in genere avviene per il 15% di tali somme, secondo il report della Corte dei Conti.
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