Osservatorio Fondi UE
Casi individuati
Il trucco per ‘intascare’ i fondi pubblici, blitz della Finanza in due aziende di Perugia: maxi sequestro, 4 marzo 2019
Aziende perugine nei guai. Con un ‘trucco’ si prendevano più finanziamenti dalla Regione Umbriae dall’Unione Europea. Cinque, in tutto, le persone denunciate. Al termine delle indagini, ai responsabili delle due aziende vitivinicole e ai titolari delle altre imprese coinvolte sono stati contestati i reati di malversazione a danno dello Stato e di emissione ed utilizzo di fatture false. Nei guai sono finiti i responsabili di due aziende perugine, operanti nel settore vinicolo, nonché i titolari di altre 4 società locali. Per loro è scattata anche la segnalazione alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Perugia per le responsabilità amministrative derivanti dalle violazioni penali.
È di oltre 600.000 euro il sequestro di beni e denaro,eseguito dalla Guardia di Finanza di Perugia nei confronti di un’associazione temporanea costituita da due imprese operanti nel settore viti-vinicolo. Le due aziende, grazie ai contributi erogati dall’Unione europea e cofinanziati dalla Regione Umbria, si erano impegnate a promuovere i propri prodotti vitivinicoli sui mercati di Paesi extra Ue e, attuando promozioni e organizzando eventi, ma soprattutto creando un apposito portale internet, a pubblicizzare l’immagine del territorio umbro, in particolare del lago Trasimeno, zona di produzione del vino.
Presunta truffa coi fondi europei per i kiwi, a processo ex politico di Cisterna, 05 marzo 2019
Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa da privato in atti pubblici. Queste le accuse con cui il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha rinviato a giudizio l’imprenditore Domenico Capitani, di Cisterna. Secondo il PM Valerio De Luca, l’imputato, nella veste di presidente dell’Organizzazione di produttori kiwi pontino e di amministratore unico della società kiwi pontino, avrebbe predisposto delle dichiarazioni false di impegno a conferire apparentemente rilasciate da altri agricoltori consorziati, al fine di raggiungere i limiti quantitativi necessari per poter chiedere i contributi europei destinati ai produttori agricoli. Capitani, secondo il pubblico ministero, avrebbe quindi trasmesso tali documenti alla Finaf srl, la società che coordina e rappresenta gli interessi delle associazioni di produttori agricoli presso l’Unione europea, anche tramite l’Alpo, l’Associazione laziale di produttori agricoli, relativamente al piano operativo 2012. Utilizzando documenti falsi e false rendicontazioni periodiche, Capitani avrebbe così richiesto il rimborso di quasi 72mila euro, ottenendo tale somma con due bonifici bancari il 15 febbraio 2013.
Frode Fondi UE denunciato un agricoltore, sequestrati conti per 75mila euro, 13 marzo 2019
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Biella, a conclusione di un’indagine volta al contrasto di indebite percezioni di contributi relativi alla Politica Agricola Comunitaria finanziata dal Fondo Europeo Agricolo di Garanzia e diretta al sostegno del reddito degli agricoltori, hanno accertato che un’azienda agricola operante nel Biellese, attestando la falsa titolarità di contratti di affitto ha ottenuto fondi comunitari per un valore pari a 75.654 euro. Nello specifico è stato accertato che il titolare dell’azienda agricola, mediante la presentazione di false autocertificazioni attestanti la sottoscrizione di contratti unilaterali di conduzione di terreni agricoli – che di fatto non gli erano mai stati concessi in uso né affittati dai proprietari – ha truffato l’Agenzia Regionale Piemontese per l’erogazione in agricoltura.
Truffa sui fondi Ue, 11 indagati: c’è anche il presidente della commissione bilancio Savona, 15 marzo 2019
I Finanzieri Gruppo di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Procura di Palermo nei confronti di 7 persone fisiche, tra cui il deputato regionale Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio all’Assemblea regionale siciliana, e di otto associazioni, per un importo di circa 800 mila euro, secondo l’accusa “indebitamente sottratti al bilancio regionale e comunitario”. Secondo la Guardia di Finanza “le indagini hanno scoperto che varie associazioni riconducibili al politico hanno ricevuto numerosi finanziamenti per piani di formazione professionale negli ultimi 15 anni”. L’elaborazione della documentazione acquisita nei vari assessorati regionali – dicono gli investigatori – oltre ai riscontri sul territorio e all’audizione di oltre 50 persone a vario titolo coinvolte nella realizzazione di progetti, ha messo in luce l’esistenza di un’articolata associazione che, dal 2012 ad oggi, ha frodato il bilancio regionale e comunitario attraverso un reiterato modus operandi posto in essere attraverso l’utilizzo di documenti falsi, furti di identità ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, avente come unica finalità quella di bypassare i controlli degli enti pubblici per l’ottenimento del contributo economico”.
Regione Campania, bloccati 300 milioni di fondi Ue, 18 marzo 2019
L’Europa ha bloccato l’arrivo di 300 milioni di euro di fondi 2014/2020 alla Regione Campania. “Attendiamo da novembre”, spiega Sergio Negro, dirigente a capo di una spesa totale di 4,1 miliardi, in un articolo di ‘Repubblica’ a firma del collega Alessio Gemma. “Stiamo anticipando con la nostra cassa, ma dobbiamo rientrare al più presto”. E la chiusura della borsa potrebbe durare fino a sei mesi, a fronte dell’infrazione in cui è inciampata la giunta regionale, riscontrata dopo verifiche a campione su 6 progetti. Di questi, 3 presentavano irregolarità per la commissione.
In merito al primo, si tratta dell’acquisto di 5 treni Jazz aggiuntivi per Trenitalia, spesa ritenuta “una modifica sostanziale degli elementi contrattuali definiti nel bando di gara” che “non in linea con i principi di trasparenza e parità di trattamento”. La commissione sottolinea che “è stato aggiunto nella lettera di invito ai candidati il tempo di consegna dei treni come criterio per la valutazione della qualità del progetto”. Mentre per l’Europa si tratta di un “criterio di aggiudicazione” che non può essere “legato alla qualità del progetto”.
Sotto i riflettori, anche il “potenziamento della rete radio ragionale di supporto alla protezione civile”. In questo caso “l’obbligo di uno standard digitale” inserito nel bando ha un “effetto discriminatorio” sulla concorrenza. Inoltre, aver inserito tra i criteri di aggiudicazione il “livello di esperienza maturata in sistema analoghi favorisce le imprese che hanno esperienza in Italia” ed è “contrario alle direttive europee”. Infine “la bonifica di un ex discarica di San Bartolomeo in Galdo”. Con l’analisi che ha riscontrato come “il contratto di lavoro” sia stato “eseguito con un ritardo di 99 giorni, i tempi di esecuzione dei lavori sono aumentati dell’88% rispetto ai tempi inizialmente previsti”.
La Regione aveva già replicato a ottobre dopo i primi controlli, ma nella nota di dicembre si legge come “non tutte le carenze individuate sono state ancora completamente risolte”. Ma, intanto, l’Europa ha chiesto a Palazzo Santa Lucia di analizzare tutti gli altri progetti, una sessantina in totale, “per i quali è stata dichiarata spesa nel periodo contabile 2017/2018, al fine di accertare se sono presenti analoghe irregolarità negli appalti”. Progetti che hanno consentito di raggiungere la cifra di 651 milioni di spesa. Obiettivo che a ottobre sembrava lontanissimo, visto gli appena 301 milioni cui si era ancora fermi. Sono bastati solo due mesi per certificarne circa 350, ovvero fare ciò che non si era riuscito a fare nei tre anni precedenti. Ma la Regione assicura di aver ricontrollato tutto e di essere in attesa di uno sblocco a dir poco fondamentale.
Maxi frode fiscale, GdF arresta 10 persone, 26 marzo 2019
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coordinato dalla Procura, ha scoperto una maxi frode fiscale da oltre 70 milioni di euro ed eseguito 10 misure cautelari (3 in carcere e 7 ai domiciliari) emesse dal Tribunale di Napoli nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili della frode perpetrata attraverso il meccanismo delle indebite compensazioni. Eseguito anche il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie costituenti il profitto del reato nei confronti di 32 società e, per equivalente, dei beni patrimoniali riconducibili a 27 indagati, per un ammontare complessivo di oltre 70 milioni di euro, pari al danno provocato all’Erario.
I picciotti delle ‘ndrine al lavoro (per finta) nei campi: 67 indagati nella Locride, 26 marzo 2019
I militari della Compagnia di Locri hanno denunciato 67 persone, responsabili a vario titolo di concorso in falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e truffa aggravata e continuata e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Tutti i rapporti di lavoro erano stati denunciati solo per far percepire ai soggetti interessati indebite prestazioni assistenziali e/o previdenziali erogate dall’INPS, oltre che per ottenere finanziamenti europei, con un danno erariale di oltre 500 mila euro. Questo lo scenario ricostruito dai carabinieri dopo oltre un anno di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Locri: agricoltori che non conoscono l’ubicazione o la conformazione dei terreni su cui avrebbero lavorato per anni; lavoratori che attestano l’impiego in terreni privi di colture; operai alle dipendenze di datori di lavoro e con colleghi di cui non ricordano i nomi, assenza di documentazione sulle attività imprenditoriali delle aziende; terreni incolti che sulla carta risultano floridi vigneti e uliveti. Fra gli iscritti nel registro degli indagati figurano anche diversi pregiudicati, alcuni dei quali ritenuti soggetti di spicco di alcune importanti ‘ndrine che operano nella Locride.
Palermo, truffa sui fondi Ue per i pannelli solari all’università: sequestro da 700mila euro, 27 marzo 2019
Truffa aggravata allo Stato nell’ambito della produzione di energia solare e termica scoperta tra Palermo, Messina e Vicenza. In particolare i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo hanno disposto il sequestro di somme di denaro, beni mobili e immobili per oltre 700.000 euro nei confronti di tre società e altrettante persone, accusate a vario titolo, insieme ad altri due soggetti, di truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione europea, falso ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per la realizzazione di un progetto sperimentale per la produzione di energia solare/termica. Le indagini hanno consentito di appurare che la truffa è avvenuta tramite l’utilizzo di fondi comunitari e della Regione: il progetto per il fotovoltaico, pari a 1.857.039 euro, prevedeva la realizzazione di impianti sperimentali per la produzione di energia solare e termica ad alta efficienza per 100 Kwp ad opera di un’associazione temporanea di scopo composta da cinque persone giuridiche e dall’università di Palermo. In realtà si è scoperto che è stato realizzato un impianto di soli 4 Kwp nella sede di viale Delle Scienze, edificio 16 dell’Università, senza che ci sia stato alcun ridimensionamento dei costi rendicontati in relazione al progetto finale effettivamente realizzato.
A titolo informativo
La lobby romena alla Ue che frena Laura Kovesi alla Procura europea, 3 marzo 2019
Nelle prossime settimane Consiglio ed Europarlamento designeranno insieme il capo della nuova Procura europea, che a partire dal 2020 guiderà le inchieste sulle frodi ai danni dei fondi Ue e nell’applicazione dell’Iva. Per la prima volta, un’autorità comune avrà il potere di indagare nei 22 Paesi che aderiscono all’iniziativa. Ma la rivoluzione sarebbe doppia, se ministri e deputati facessero la cosa giusta, nominando una donna, Laura Codruta Kovesi, ex procuratrice generale della Romania, indicata da un comitato di esperti come la persona «meglio qualificata per l’incarico», dopo un processo di selezione rigoroso. Nel suo Paese Kovesi è una leggenda. Nominata a 33 anni al vertice della Procura romena, ha perseguito la corruzione pubblica senza riguardi per nessuno, facendo condannare e mandando in prigione centinaia di esponenti politici di tutti i partiti, compreso un ex primo ministro.
Venerata dall’opinione pubblica, Kovesi si è guadagnata l’odio di buona parte della classe politica. Così, l’ostacolo più forte alla sua nomina è proprio l’opposizione del governo di Bucarest, che può far leva sulla sua posizione di presidente di turno dell’Ue. Il più accanito è l’ex premier e capo del partito socialdemocratico, Liviu Dragnea, che lo scorso anno era riuscito a far licenziare Kovesi da procuratrice generale. Dragnea era stato costretto a dimettersi da premier dopo la condanna per frode elettorale e peculato ed è ancora sotto inchiesta per appropriazione indebita di fondi europei. La lobby romena contro Kovesi è scatenata.
Ricostruzione, Corte dei conti: «Ritardi sempre meno giustificabili. Fondi Ue, servono più controlli», 8 marzo 2019
«Il ritardo sulla ricostruzione post terremoto comincia ad assumere una dimensione preoccupante e sempre meno giustificabile». L’affondo arriva dal procuratore regionale della Corte dei conti Antonio Giuseppone che, venerdì, ha incontrato la stampa prima della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario 2019.
Molti dei giudizi trattati nel corso dell’anno (17 i nuovi fascicoli aperti nel 2018) hanno riguardato truffe relativi ai fondi europei: «Sono irregolarità – dice Giuseppone rispondendo ai giornalisti – che si ripetono ciclicamente. Bisognerebbe modificare le regole sui controlli: molto spesso li dovrebbe fare la Regione e sono a posteriori, a campione, sul corretto utilizzo delle risorse. Visti i numeri rilevanti forse la Regione non è attrezzata, però qualcosa in più si deve fare anche perché noi interveniamo a posteriori e a quel punto diventa una difficile corsa contro il tempo. Servirebbero cautele ulteriori per limitare il numero delle irregolarità».
Dall’estero
Slovacchia, omicidio reporter e fidanzata: incriminato imprenditore, 14 marzo 2019
I magistrati slovacchi hanno incriminato un imprenditore per l’omicidio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata, lo scorso anno, un caso che scatenò proteste di massa. Kuciak e Martina Kusnirova, entrambi 27enni, furono uccisi a colpi di arma da fuoco nel febbraio 2018. La polizia slovacca ha confermato l’incriminazione su Facebook, senza nominare i sospetti. Le proteste indussero lo scorso anno il primo ministro Robert Fico a dimettersi. Altre quattro persone furono incriminate dalla magistratura lo scorso anno. L’incriminato, secondo i media slovacchi, è l’imprenditore Marian Kocner, ora in carcere. Kuciak, tra le altre cose, scrisse della corruzione degli imprenditori slovacchi, di fondi Ue e frodi fiscali, oltre che del tentativo della ‘Ndrangheta di coltivare legami con i politici slovacchi.
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