Attività sul territorio, Comunicati Stampa
Taranto, il mio esposto sul caso bonifiche in mar Piccolo, la magistratura indaghi
Ho deciso di presentare un esposto assieme a cittadini e associazioni, affinché la magistratura accerti eventuali responsabilità quantomeno per omissioni di atti di ufficio, omesse bonifiche e contaminazione di sostanze alimentari relativamente alla situazione del mar Piccolo. Abbiamo incrociato dati delle concentrazioni di metalli pesanti contaminanti, degli studi promossi dalla commissaria uscente Corbelli , coi rilievi dell’Arpa e quelli dell’Asl, sui mitili e sia su matrice acqua e sedimenti e i risultati sono a livelli preoccupanti. Per rendere meglio il concetto, un’analisi dell’agosto 2021, effettuata su un campione prelevato da cozza adulta nel primo seno del mar Piccolo, ha rilevato un valore di diossine quasi tre volte superiore al limite di legge. La contaminazione è nota da tempo e gli enti responsabili non hanno fatto nulla per mitigare il rischio e per accertare le origini dell’inquinamento.
La commissaria Corbelli aveva cominciato a produrre documentazioni e proporre azioni, ma adesso di nuovo tutto è fermo, e il lavoro fatto finora è stato azzerato, in attesa del nuovo commissario. Sarebbe poi utile capire come mai tutto il materiale sulla riqualificazione di quest’area non sia più pubblico e consultabile su internet. Ecco perché è necessario che la magistratura indaghi. Taranto non puo’ permettersi di far morire anche la mitilicoltura e l’acquacoltura. Occorre far ritornare il mar Piccolo quale centro di sviluppo di questi settori. Invece oggi le imprese persino sono sprovviste di un idoneo punto di sbarco, a causa dello stallo sulla approvazione del Piano delle Coste.
Durante la conferenza stampa di presentazione con il contributo dell’attivista Luciano Manna e dell’Ing. Bartolomeo Lucarelli abbiamo illustrato i dati dei rilievi fatti nel mar Piccolo dai diversi soggetti menzionati corredati di slide e di una nota sintetica che alleghiamo:
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