
TARANTO TRI.0 è uno studio sulla riconversione economica e sociale del territorio jonico. Un lavoro che viene da lontano, motivato da esperienze concrete già realizzate ad esempio in Francia con il progetto Rev3 e ispirato alle ricerche dell’economista Jeremy Rifkin sulla Terza Rivoluzione Industriale.
Lo studio è a disposizione di tutti perché l’obiettivo non cambia: #Taranto e l’area circostante devono progettare GIÀ DA ORA il futuro che sarà.
In questo breve video illustriamo i percorsi, gli strumenti e obiettivi dello studio sulla riconversione economica e sociale del territorio jonico.
📌 A questo link è possibile consultare un estratto: https://bit.ly/2KJM7ms
📌 Questa è la pagina ufficiale dello studio: http://trizero.taranto.it
Cosa è Taranto TRI.0
Il vecchio mondo
Viviamo il tempo di crisi della seconda rivoluzione industriale, modello economico basato sull’energia fossile. A Taranto, prima che in qualunque altra area industriale in crisi, sono crollati i pilastri di questo pensiero. La crescita non è infinita. La prevalenza dell’industria sugli altri settori è archiviata. Il progresso che impone il sacrificio dell’ambiente e della salute alle attività economiche è un postulato finito alla sbarra. A Taranto, la seconda rivoluzione industriale ha sganciato il suo carico di false promesse. Le speranze che trasportava sono scadute. Il ciclo fossile si va chiudendo lasciando sulle coste, nell’aria, nei mari e nella falda, il decadimento lento e subdolo di una vita altrove normale, accompagnata dalla disgregazione sociale – alimentata dalla crisi economica locale – in uno scenario nazionale che non garantisce alcun paracadute e uno scacchiere mondiale sempre meno rassicurante. Andare oltre è un dovere generazionale, politico, economico e sociale.
Il nuovo mondo
Taranto TRI.0 propone così un modello economico in grado di creare lavoro e benessere (nel rispetto dell’ambiente e della salute). L’obiettivo è duplice: fornire una nuova prospettiva di vita ai lavoratori di oggi che saranno espulsi dai processi produttivi che si vanno deteriorando e costruire orizzonti innovativi per i lavoratori del domani. Questo nuovo modello, la Terza Rivoluzione Industriale, ha la caratteristica di essere ad alta intensità occupazionale e a bassa intensità di capitali. Fonda sulle energie rinnovabili, che hanno costi marginali bassissimi (quasi zero una volta a regime) e introduce l’idea di una società più democratica, realmente aperta, a partecipazione attiva diffusa, che punti alla felicità dell’essere umano e non alla massimizzazione del profitto. Passa da uno spazio ampio e rinnovato per la piccola e media impresa locale, sottraendole all’egida sostanziale dei grandi gruppi multinazionali, attori stanchi dell’economia fossile internazionale.
Comunicati Stampa
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