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PRIMA VITTORIA IN EUROPA: BASTA SFRUTTAMENTO, I TIROCINI SIANO PAGATI
I tirocini dei giovani che si affacciano sul mercato del lavoro devono avere una durata certa, devono essere retribuiti e garantire l’accesso alla protezione sociale come tutti i lavoratori. È quanto prevede il documento che abbiamo approvato in commissione Occupazione e affari sociali al Parlamento europeo. Si tratta di una prima, importante vittoria: da tempo io e i miei colleghi del gruppo Greens/EFA portiamo avanti questa battaglia, nonostante l’opposizione del centrodestra, a partire da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Adesso, abbiamo un testo da cui partire per portare questa battaglia di dignità e giustizia davanti alla Commissione europea e soprattutto ai governi Ue.
Il testo approvato oggi chiede due cose: una direttiva per i tirocini nel mercato del lavoro (ossia quelli che si svolgono dopo la laurea o il diploma) e una decisione per i tirocini curriculari validi in tutta Europa (ossia quelli svolti dagli studenti durante i loro percorsi di studio). In entrambi i casi, si chiedono attivi vincolanti per tutti gli Stati membri. I tirocini sono diventati un vero e proprio ostacolo, una sorta di pedaggio: dopo anni di studi e sacrifici soltanto chi può permettersi di lavorare gratis per un tempo indefinito, senza regole chiare e prospettive future ha una possibilità. Questo è inaccettabile
Per chi si affaccia al mercato del lavoro dopo gli studi chiediamo:
– certezza della durata del tirocinio (non meno di 1 mese e in linea di principio non più di 6 mesi)
– un accordo di tirocinio firmato da tutte le parti coinvolte per evitare che si neghi l’esistenza di un rapporto di lavoro tra tirocinante e il datore
– una paga mensile in linea con la direttiva Ue sul salario minimo: dobbiamo vietare la pratica di chi sfrutta tirocinanti non pagati invece di assumere regolarmente personale
– accesso alla protezione sociale e sicurezza sul lavoro
Per chi studia e deve svolgere un tirocinio curriculare, chiediamo che:
– il tirocinio sia in linea con il piano di studi;
– compatibilità fra ore di studio e ore di tirocinio;
– una compensazione’ dei costi incorsi nel tirocinio: se paghi le tasse universitarie e devi fare un tirocinio obbligatorio per ottenere il titolo di studio non puoi perdere soldi: cibo, trasporto e alloggio devono essere garantiti. La ‘compensazione’ deve essere finanziaria o in benefit.
Queste le nostre richieste. Ora la palla passa a Commissione e Stati. Vediamo spesso le lacrime di coccodrillo sulla fuga dei cervelli. Ma trattenere i giovani è più facile di quanto si pensi: lo si fa migliorando l’accesso a tirocini pagati e di qualità che mettano a frutto il loro talento e potenzialità nei settori per i quali hanno tanto duramente studiato. Tirocini che, è bene ricordare, vanno a beneficio anche delle imprese stesse.
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