Per la sua vocazione turistica e per i suoi quasi 7.500 km di coste, l’Italia è un paese che più di altri si presta a sfruttare a pieno le potenzialità del suo mare. Inoltre le caratteristiche climatiche e una pesca per lo più artigianale e stagionale, rendono la nostra nazione uno dei principali target del report di iniziativa votato oggi. La maggior parte delle regioni costiere e delle isole infatti è vittima di un grave declino economico a causa delle carenze di risorse ittiche o di politiche eccessivamente restrittive o addirittura sbagliate. In questi ultimi anni la cosiddetta pescaturismo ha contribuito a creare nuovi posti di lavoro, promuovere l’inclusione sociale e rivitalizzare le comunità dipendenti dalla pesca, anche attraverso nuovi investimenti.
Il report pertanto è complessivamente positivo ma non scevro da punti critici, in particolare:
1) bisogna sfruttare al meglio i fondi disponibili ed utilizzare, ove possibile, i finanziamenti multipli oltre al FEAMP (FESR, FEASR o FSE).
2) tale relazione non deve in nessun modo rappresentare un cambio di rotta rispetto alla nostra pesca: la pescaturismo e in generale tutte le attività ricreative legate alla pesca non sono La Soluzione ai problemi di questo settore, soprattutto per il Mar Mediterraneo. I pescatori devono mantenere la loro identità e devono poter continuare a portare avanti un mestiere ereditato negli anni. Queste proposte non devono in alcuna maniera diventare una pezza con cui coprire i buchi fatti negli anni da politiche sbagliate ed inadatte al nostro mare, ma soltanto rappresentare delle forme di integrazione economica necessarie in determinati periodi dell’anno ed in circostanze ben definite.
Commissione Agricoltura (AGRI), Comunicati Stampa
L’UE tuteli i piccoli pescatori
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