Comunicati Stampa
I forni crematori inquinano. Ue e Italia agiscano
I forni crematori emettono mercurio nell’aria, secondo la Commissione europea. Per l’International Society of Doctors for the Environment (ISDE), la lista degli inquinanti si allunga: metalli pesanti, diossine e IPA. Eppure, nessuna legge, europea e nazionale, mette al riparo i cittadini dai rischi connessi a queste attività.
Già in passato avevo sollecitato Bruxelles ad agire: nella sua risposta, la Commissione europea aveva confermato ‘che le emissioni di mercurio e composti del mercurio prodotte dai crematori rappresentano una fonte duratura di emissioni nell’aria derivante principalmente dall’uso dell’amalgama dentale’. E che ‘sebbene cimiteri e crematori non siano espressamente citati negli allegati della direttiva concernente la valutazione dell’impatto ambientale, li si potrebbe considerare alla pari dei progetti di sviluppo urbano’. In altre parole, spetta agli Stati membri agire, in attesa che l’Ue agisca con misure apposite a livello comunitario.
La risposta non mi ha soddisfatto. Del resto, a prescindere dal vuoto normativo, l’Italia avrebbe dovuto definire già due anni fa “le norme tecniche per la realizzazione dei crematori, relativamente ai limiti di emissione”, ma non lo ha mai fatto. Oggi, tali forni possono restare di fatto a una distanza di 200 metri dai centri abitati, perché si trovano all’interno deii cimiteri. Ma è chiaro che serve una valutazione ad hoc alla luce di quanto dice la scienza sulle emissioni.
Ecco perché ho inviato una nuova interrogazione a Bruxelles chiedendo due cose: di valutare le eventuali violazioni di legge dell’Italia. E di inserire esplicitamente i forni crematori nelle norme Ue sulla valutazione di impatto ambientale e sulle emissioni industriali.
Comments are closed